giovedì 21 gennaio 2010

Capatina in Foresta Nera e dintorni

29 dicembre. Il clima è mite e sono già sveglia, nonostante l'ora per me insolita; sono le 5 del mattino e mi trovo in viaggio verso la Foresta Nera.
Abbiamo a disposizione soltanto pochi giorni, ma prevedibilmente molto intensi, visto che visiteremo luoghi densi di cultura e paesaggisticamente ricchi - peraltro sicuramente adatti alla stagione - che non ho ancora avuto l'opportunità di conoscere.
L'hotel designato ai pernottamenti si trova in una posizione strategica, non molto distante dalle mete che ci siamo prefissati, nel Baden-Wurttemberg e precisamente ad Oberharmersbach - cioè “la terra degli orsi” - che qui pare trovino un habitat naturale, ma che non incontreremo, visto che si tratta del loro periodo di letargo.
Ci attende un intero giorno di marcia, quindi è bene iniziare la giornata con qualcosa di corroborante ed è in territorio austriaco che ci fermiamo per la colazione.
Croissant e caffè: un'unione particolare e prelibata che proprio in un autogrill di frontiera assumono un sapore significativo, con un retrogusto di storia e filosofie antiche e diverse.

Correva infatti l'anno 1683 quando gli “Infedeli” tentarono per la seconda volta di conquistare Vienna - ci avevano già provato, con esito negativo, nel 1529 - assediandola per due mesi. I turchi tentarono di penetrare nella capitale asburgica attraverso gallerie scavate nottetempo, ma i fornai viennesi, sentendo rumori sospetti provenienti dal sottosuolo sventarono l'attacco. A difesa di Vienna arrivò re Giovanni di Polonia, che costrinse gli assalitori a fuga precipitosa. Nei loro accampamenti furono reperiti alcuni sacchi di caffè, che, non essendo tostato e presentando un colore verdastro, inizialmente fu scambiato per mangime da cammelli, rischiando di finire nel Danubio. Fu Kolschirzky, un polacco residente a Vienna, ad accorgersi di cosa realmente si trattasse e successivamente aprì il primo caffè, inteso come locale, dando il via alla fortuna dei caffè viennesi.
Ai panettieri fu chiesto invece di creare un dolce che rimanesse a futura memoria della vittoria della cristianità ed un certo Vendler creò una brioche a forma di mezzaluna, ad indicare quella mezzaluna presente sui vessili nemici. Scelse un nome provocatorio ed ironico, croissant, cioè crescente, visto che dopo la batosta subita la mezzaluna turca cominciava a divenire calante: qualcosa tipo “turco, attento che ti mangio!”.

Non saprei preferirne uno, fra i luoghi raggiunti, perchè tutti presentano specifiche particolarità e di tutti ho interiorizzato qualcosa, nella speranza di poterli ritrovare, con più calma e dedicando maggiore attenzione ad ognuno di essi, magari in satagioni diverse, cogliendo quindi sfumature e provando emozioni differenti.
Mi limiterò pertanto a fissare nel ricordo quanto ho potuto comprendere, procedendo secondo l'ordine di visita.

Strasburgo si trova sulle dolci colline alsaziane, fra i monti Vosgi ed il Reno. Questo nome significa crocivia, infatti è una città con identità binazionale e biculturale, tradizioni latine e germaniche e proprio in virtù di questo è stata scelta quale sede del Parlamento europeo. Ospita una prestigiosa università, dove Goethe studiò legge.
Sui tetti è facile scorgere i nidi delle cicogne, tipiche del luogo, per le quali viene fatta una campagna di salvaguardia.

Un'intera zona della città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità, si tratta della Grand Ile ed è da qui che iniziamo la suggestiva visita della città.
Percorriamo piazze, aree pedonali e attraverso vie gremite di case, negozi e botteghe - rigorosamente a graticcio - giungiamo alla maestosa ed imponente cattedrale di Notre Dame.
E' un autentico e spettacolare capolavoro gotico, edificato nell'arco di più secoli. Nella facciata occidentale la guglia raggiunge un'altezza di ben 142 metri, mentre la sua gemella, che doveva ergersi a sud, non è mai stata realizzata.
Le vetrate creano una luce particolare, persino in una giornata grigia ed invernale.
L'organo è dorato e coloratissimo, e l'orologio astronomico è un'autentica particolarità: grazie ad un sofisticato meccanismo interno del 1842 scandisce ancora lo scorrere del tempo e alle 12,30 batte quotidianamente il mezzogiorno solare.

Gengenbach è un delizioso paesotto della Foresta Nera, dove da dodici anni nel periodo prenatalizio il palazzo municipale si trasforma in una grande attrazione, diventando il più grande calendario dell’Avvento al mondo.
Dal 30 novembre al 23 dicembre, infatti, durante un quotidiano rituale che avviene puntualmente alle ore 18, una delle 24 finestre del palazzo viene aperta. I visitatori - ben 120 mila nel 2008 - provengono da ogni dove per poter partecipare all'evento e per ammirare tale calendario, con le sue luci, le decorazioni e la musica in sottofondo. Gli anni scorsi le finestre municipali sono state addobbate da vari rinomati artisti ed illustratori di libri.
Quest’anno, sulla facciata in stile classico, abbiamo potuto ammirare 24 fantastici disegni tratti dal “Libro dei canti” del settantasettenne illustratore tedesco Tomi Ungerer.
Nei pressi del municipio un caratteristico mercatino di Natale pomeridiano, e all’interno del Palazzo Lowenberg una mostra su Tomi Ungerer, con tutte le sue affascinanti e originali illustrazioni.

Friburgo si estende fra la pianura del Reno e le colline della Foresta Nera nel luogo più caldo e soleggiato della Germania, ricco di vigneti pregiati.
Ospita un'antica e prestigiosa università (fondata nel 1457), che la rende una città vivace e gremita di giovani.
Originali i caratteristici ruscelli (Bachle) che attraversando le vie del centro storico donano un tocco inimitabile alla città e che ci accompagnano fino al Munster, la cattedrale in stile squisitamente gotico.

La sua pregevole torre campanaria è alta 116 metri ed è il simbolo cittadino: in essa sono situate 19 campane, dal peso complessivo di 27,240 chili - fra esse una delle più antiche di Germania, la Hosanna-Glocke, del 1258.
Bellissime le vetrate e particolari i numerosi “mostruosi” doccioni, parzialmente ancora in fase di restauro dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Sarebbe stato sicuramente emozionante poter assaporare la celestiale musica profusa da più di mille canne attraverso i ben quattro organi presenti in cattedrale, che possono essere suonati assieme o singolarmente.
Intorno al Munster si raccoglie la città vecchia, con il suo mercato, ricco di profumi, colori ed una moltitudine di splendidi edifici, di diverse epoche. Notevoli le 2 porte cittadine medievali, il municipio – composto da due edifici: vecchio e nuovo – l'antica dogana ed il palazzo.

Nell'aria c'è profumo di vino caldo, che abbinato ai gustosi e tipici panini con salsiccia si rivela un'autentica delizia, veramente adatta alla nostra visita, che giunge fino alla collina del castello, dove la vista è incantevole.

Triberg, altra deliziosa amenità della Foresta Nera, è la capitale degli orologi a cucù: qui si trova il più grande orologio in legno del mondo, una casa intera dall'originale e caratteristica sembianza di orologio.

E' anche un importante centro climatico, famoso per le magnifiche cascate alte 163 metri, le più alte della Germania, che purtroppo non sono visitabili in inverno. Durante la bella stagione è consigliata una loro visita, raggiungendole con una passeggiata di circa mezz’ora nel bosco, magari fra gli scoiattoli che regnano nella foresta e si avvicinano ai turisti in cerca di cibo.
Passeggiando nel paese si possono ammirare le bellissime pareti delle case pitturate in modo artistico, ed i negozi che offrono souvenir tipici, specialmente orologi.
Un Babbo Natale perennemente arrampicato all'esterno di un'abitazione ed una slitta disegnata sul muro stesso, ci ricordano che qui si vive in atmosfera natalizia praticamente tutto l'anno.

Costanza si trova a sudovest della Germania ed è una città prevalentemente tedesca, che si affaccia sull'omonimo lago, ma alcuni suoi quartieri sono già in territorio elvetico.
Il fiume Reno, scorrendo lungo il lago stesso, divide in due la città. Noi visitiamo la zona a sud del fiume, dove c'è la città vecchia, confinante con la Svizzera, mentre non riusciamo a visitare le sue belle e famose isole.
Quello che colpisce di questo luogo pittoresco e romantico è la tranquillità che lo pervade.

Nonostante si tratti di una città universitaria e di una popolare meta turistica, i ritmi di vita appaiono come rallentati.
Il lago è circondato da colline verdeggianti e da vigne che gli donano un aspetto suggestivo.
Numerosi sono gli edifici ed i monumenti di interesse storico, in primis il Munster, alcune chiese e torri – una delle quali indica il luogo su cui sorgeva l'antico ponte medievale sul Reno.
Fra la cattedrale ed il Reno percorriamo vicoli e stradine e ci troviamo nella parte del Basso Castello, dove ci sono gli edifici più vecchi e la piazza del mercato.
Costanza fu la città natale di Ferdinand von Zeppelin (1837-1917), famoso generale e progettista di dirigibili; ce lo ricorda un monumento a lui dedicato nel parco vicino al porto - mentre la sua ex abitazione è ora un lussuoso hotel-ristorante.
Un'altra statua più recente è posta all'entrata del porto. Si tratta di Imperia, una famosa cortigiana ferrarese, che ci ricorda gli aspetti meno pii del Concilio di Costanza (1414-1418). Ella, rappresentata piuttosto formosa ed in abiti succinti, regge con le mani papa Martino V e l'imperatore Sigismondo. Il primo venne eletto durante il concilio, estromettendo i tre papi in competizione. Il secondo era in carica durante il concilio e rappresenta il potere secolare. Entrambi sono nudi, ad eccezione dei simboli del loro potere.

Un viaggio vissuto intensamente istante per istante, dunque, come previsto, ma superiore alle aspettative, nonostante il tempo decisamente umido, anche se con temperature sempre clementi.
Giorni piacevoli, che ci hanno permesso di staccare dalla quotidianità, di fare nuove amicizie e conoscere realtà diverse da quella locale, che resterammo nel nostro cuore.
Giorni non esclusivamente turistici, ma di viaggio, che ci hanno consentito, per dirla con Dante, di divenire un po' più del mondo esperti.

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